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Distributore di caffè
Grandi distributori a pavimento con erogazione automatica delle tazze. Adatti a scuole, palestre, pronto soccorso, studi medici o per spazi pubblici. Questi prodotti sono noti per l'alta qualità e la costruzione robusta. Tutti i modelli possono utilizzare terminale Dankort o MobilePay come forma di pagamento. È possibile configurare Master - slave. Necta è la scelta migliore.
Automatcafé (anche automatkafé) è un bar in cui la vendita di prodotti avviene tramite distributori automatici.[1]
I distributori che, tramite l'inserimento di monete, offrivano al cliente accesso a varie tipologie di prodotti si diffusero in Europa negli anni 1880. Alla fiera internazionale dell'artigianato del 1886 il produttore tedesco di cioccolato Ludwig Stollwerck e l'inventore Max Sielaff poterono presentare una "Automatpavillon" dove i visitatori potevano ottenere cibo e bevande tramite i distributori. Stollwerck aveva in precedenza utilizzato i distributori esclusivamente per vendere cioccolato, ma aprì presto diverse "Automathaller" in varie città tedesche, dove si potevano acquistare differenti prodotti dalle macchine. Nel 1896 Stollwerck aprì il primo automatcafé al mondo su Leipziger Straße a Berlino, e da lì il concetto si diffuse rapidamente nel resto del mondo.[2]
Il primo automatcafé in Danimarca aprì nel 1899 in Matthias Hansens Gård su Amagertorv a Copenaghen, e qui si potevano acquistare, tra l'altro, birra, caffè, tè, liquori, wurstel caldi, smørrebrød e dolci inserendo una moneta da dieci o venticinque øre in una delle numerose macchine del bar. Il concetto veniva pubblicizzato, tra le altre cose, come un modo per permettere all'uomo d'affari occupato di pranzare rapidamente.[3] Il concetto divenne popolare e nel periodo 1930-1964 a Copenaghen c'erano 20 caffè con "Automat" nel loro nome.[4] Alcuni caffè tradizionali economici con servizio cercarono di contrastare la diffusione degli automatcafé, e l'espressione "antiautomat" o "antiautomatkafé" come designazione per questi locali divenne di uso comune.[5]
Tra le invenzioni del noto inventore danese Jacob Ellehammer c'era un distributore per prodotti liquidi che veniva impiegato negli automatcafé danesi.[6]
Nel corso degli anni '50 il cafeteria parzialmente self-service assunse le funzioni degli automatcafé, ma nonostante la parola sia scomparsa dal Retskrivningsordbogen danese nel 2001, l'espressione è ancora usata; per esempio un automatcafé è stato aperto nel 2011 all'Amager Hospital.[7]
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